Sensi aveva pianificato la
situazione con la massima cura. Il che significava che, probabilmente, non
aveva tenuto conto di un mare di dettagli e che il piano non avrebbe funzionato
in ogni caso.
Comunque, Sensi aveva
pianificato. Aveva controllato la porta dell’appartamento e si era accertato
che fosse sufficientemente vecchia, sufficientemente fragile e con una
serratura sufficientemente inutile.
Dato che era un appartamento in
affitto di fascia medio-bassa, fu fortunato. Quella porta non avrebbe tenuto
fuori neanche un bambino di dieci anni.
«Ok, adesso tu vai alla finestra
e chiedi per l’ennesima volta a quel tizio di andarsene. Digli che hai bisogno
di un po’ di privacy. Usa proprio queste parole. Poi socchiudi la finestra e
tiri la tenda».
Aurora era piuttosto titubante,
ma dato che si era già dichiarata d’accordo con il piano di Sensi, cercò di
eseguire.
Andò alla finestra e provò a
convincere lo stalker ad andarsene.
Lui replicò che l’amava, la
desiderava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
Mentre l’altro era distratto,
Sensi aprì la serratura del portone.
Aurora si infervorò e coprì il
corteggiatore indesiderato d’insulti. Anche quello, pensò Sensi, andava
benissimo. Rientrò nella stanza e le fece segno di tirare le tende. Aurora lo
fece, con un gesto brusco.
All’esterno continuavano a
risuonare le dichiarazioni d’amore dell’altro.
Sensi passò in cucina e, senza
accendere la luce, prese una grossa padella con il fondo di acciaio inox dalla
rastrelliera. Tornò in camera e la lasciò sul letto, a portata di mano.
«Ok. Pronta?» disse, a voce
bassa.
«Insomma. I vicini penseranno
che...»
«I vicini sono il male del
secolo» la interruppe lui. «Sei contro a tutto, non puoi essere anche contro i
vicini?».
Lei sorrise e scosse la testa.
«Ok» finì per dire.
Sensi si sfilò la felpa e la
maglietta e li buttò sul letto, ma non sopra alla padella.
«Che cavolo è quel segno? Un
pentacolo?» chiese lei, guardandolo.
«Yep. Be’, un sigillo. Ho avuto
anch’io una specie di stalker. Senti, se vedi che sto per mettermi a ridere
dammi un pugno su un piede. Forte».
Aurora si strinse nelle spalle.
Prese il cuscino dal letto e Sensi le lanciò un’occhiata perplessa.
«Comodità» spiegò lei.
Lanciò il cuscino sotto alla
finestra. «Ok, pronta».
«Togliti la felpa, è meglio»
disse Sensi.
Lei se la sfilò insieme alla
maglietta, restando in canottiera.
Sensi ridacchiò e scosse la
testa. «Diamo ai vicini un tipo di intrattenimento hardcore a cui non sono
abituati».
Continua...
9 commenti:
No, dai.
Stavolta è un errore di formattazione, ammettilo. :)
Non puoi averci rilasciato di proposito una puntata così corta e che finisce così a
Ma è domenica!
teasing :)
be', il racconto si chiama hardcore...
"contro a tutto"?
Sarebbe un colloquialismo. I miei racconti ne sono pieni.
Sarebbe un colloquialismo. I miei racconti ne sono pieni.
Ah ok, è il primo che ho letto. Non è il mio genere ma complimenti.
Grazie!
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