Per le tematiche trattate, si consiglia la lettura a un pubblico adulto.
Insomma, ero tutto soddisfatto della mia idea. Mi sistemai le palle nei calzoni, recuperai il cellulare e mi affrettai a incidere un nuovo messaggio sulla mia segreteria telefonica.
Diceva: “Fino alla fine del mese non ci sono.” Semplice e cristallino.
Poi telefonai a Vargas.
E questa fu la nostra conversazione:
“Sono Pierre.”
“Ciao, Pierrot, come stai?”
“Discretamente. Me ne servono due, uno per me, uno per una donna sui venticinque. Passo a portarti una foto.”
“M-mh. E per quando ti servono?”
“Per quando ti porto la foto.”
“Ah. E quando mi porti la foto?”
“Adesso.”
“Ah.”
“Sono da te tra un’ora.”
E così finì la conversazione. Chiusi il cellulare, me lo rinfilai in tasca e gettai un’occhiata a Liz. Si era rivestita. Amavo le donne che non portavano la biancheria intima.
Acchiappai la sua valigia e la appoggiai sul letto. Lei mi guardò confusa mentre la aprivo e ci frugavo dentro. Una serie di articoli interessanti, ma nessuna pistola. Molto bene.
La richiusi e feci lo stesso con il sacco. Anche qua niente di illegale, almeno strettamente parlando. C’era, però, un bustier…
Mi caricai il sacco in spalla e dissi: “Andiamo, amore.”
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