lunedì 24 giugno 2013

La Spezia Ermanno Sensi Location Tour

Sta arrivando l’estate…

Sta arrivando, giusto?

Diciamo che sta arrivando.

Arriva l’estate e alcuni di noi vanno persino in vacanza. Quelli che non ci vanno fisicamente, ci vanno con la mente, magari. Che uno vada in vacanza con tutto il corpo o solo con il cervello, scegliere la meta giusta è molto importante.

Da quando scrivo libri, mi è successa più volte una cosa strana. Persone che li avevano letti mi scrivevano dicendo che avevano voglia di venire a vedere la mia città. La Spezia.
Perché avessero questo desiderio insano ancora non mi è chiaro, ma ho deciso di venire loro incontro.

Così, durante l’estate, pubblicherò una specie di guida turistica basata sui luoghi dei libri. Scritta a modo mio. Non il genere di opuscolo che trovereste all’ufficio del turismo, probabilmente.

In questa fine di giugno cominciamo con un’introduzione: dieci regole per sopravvivere alla mia città.

Norme elementari di sopravvivenza se capitate a Spezia

1. Nessuno chiama “La Spezia” La Spezia. È solo Spezia. Se usate l’articolo vi identificherete subito come foresti (forestieri) e a noi i foresti non piacciono. Se vi adeguate alle abitudini del luogo e chiamate la città semplicemente Spezia (e se non avete un accento foresto troppo evidente), gli spezzini vi tratteranno come se foste del luogo. Cioè, di merda.

2. Gli spezzini disprezzano i turisti. Nonostante questo Spezia è una città piuttosto turistica. Ci sono un sacco di alberghi, di bed&breakfast, di ristorantini e così via. In media, i gestori vi tratteranno male. Al meglio vi sopporteranno a stento. Fa parte della tipicità locale. Potete dire che siete in città per trovare un amico, ma tanto vi tratteranno male lo stesso. [CONTINUA QUA]

Come vedete, ho deciso di creare dei veri e propri fascicoli. Potete leggerli gratis su Yudu.

Ne uscirà uno ogni settimana di qua alla fine di agosto.

Se l’idea vi piace, condividetela. Se non vi piace, andate a far ehm. Ognuno ha i suoi gusti.