domenica 2 dicembre 2012

Hardcore - 5


Sensi aveva pianificato la situazione con la massima cura. Il che significava che, probabilmente, non aveva tenuto conto di un mare di dettagli e che il piano non avrebbe funzionato in ogni caso.
Comunque, Sensi aveva pianificato. Aveva controllato la porta dell’appartamento e si era accertato che fosse sufficientemente vecchia, sufficientemente fragile e con una serratura sufficientemente inutile.
Dato che era un appartamento in affitto di fascia medio-bassa, fu fortunato. Quella porta non avrebbe tenuto fuori neanche un bambino di dieci anni.
«Ok, adesso tu vai alla finestra e chiedi per l’ennesima volta a quel tizio di andarsene. Digli che hai bisogno di un po’ di privacy. Usa proprio queste parole. Poi socchiudi la finestra e tiri la tenda».
Aurora era piuttosto titubante, ma dato che si era già dichiarata d’accordo con il piano di Sensi, cercò di eseguire.
Andò alla finestra e provò a convincere lo stalker ad andarsene.
Lui replicò che l’amava, la desiderava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
Mentre l’altro era distratto, Sensi aprì la serratura del portone.
Aurora si infervorò e coprì il corteggiatore indesiderato d’insulti. Anche quello, pensò Sensi, andava benissimo. Rientrò nella stanza e le fece segno di tirare le tende. Aurora lo fece, con un gesto brusco.
All’esterno continuavano a risuonare le dichiarazioni d’amore dell’altro.
Sensi passò in cucina e, senza accendere la luce, prese una grossa padella con il fondo di acciaio inox dalla rastrelliera. Tornò in camera e la lasciò sul letto, a portata di mano.
«Ok. Pronta?» disse, a voce bassa.
«Insomma. I vicini penseranno che...»
«I vicini sono il male del secolo» la interruppe lui. «Sei contro a tutto, non puoi essere anche contro i vicini?».
Lei sorrise e scosse la testa. «Ok» finì per dire.
Sensi si sfilò la felpa e la maglietta e li buttò sul letto, ma non sopra alla padella.
«Che cavolo è quel segno? Un pentacolo?» chiese lei, guardandolo.
«Yep. Be’, un sigillo. Ho avuto anch’io una specie di stalker. Senti, se vedi che sto per mettermi a ridere dammi un pugno su un piede. Forte».
Aurora si strinse nelle spalle. Prese il cuscino dal letto e Sensi le lanciò un’occhiata perplessa.
«Comodità» spiegò lei.
Lanciò il cuscino sotto alla finestra. «Ok, pronta».
«Togliti la felpa, è meglio» disse Sensi.
Lei se la sfilò insieme alla maglietta, restando in canottiera.
Sensi ridacchiò e scosse la testa. «Diamo ai vicini un tipo di intrattenimento hardcore a cui non sono abituati».

Continua...

9 commenti:

Antar ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Antar ha detto...

No, dai.
Stavolta è un errore di formattazione, ammettilo. :)
Non puoi averci rilasciato di proposito una puntata così corta e che finisce così a

Susanna Raule ha detto...

Ma è domenica!

Lys ha detto...

teasing :)

Susanna Raule ha detto...

be', il racconto si chiama hardcore...

gzmo ha detto...

"contro a tutto"?

Susanna Raule ha detto...

Sarebbe un colloquialismo. I miei racconti ne sono pieni.

Anonimo ha detto...

Sarebbe un colloquialismo. I miei racconti ne sono pieni.
Ah ok, è il primo che ho letto. Non è il mio genere ma complimenti.

Susanna Raule ha detto...

Grazie!