martedì 24 aprile 2012

Satanisti perbene


Satanisti perbene
Susanna Raule
pag. 350, € 14.90

In libreria!
I.
Il controllore era quasi stupito che il ragazzo goth tranquillamente addormentato in mezzo al frastuono di una scolaresca avesse il biglietto in regola.
Per dormire così, con la testa abbandonata contro la scomoda imbottitura del sedile e le gambe ripiegate da un lato, doveva essere come minimo un drogato.
Invece, quando l’aveva cautamente scrollato, il ragazzo l’aveva fissato con due occhietti grigi assonnati ma lucidi e gli aveva mostrato il biglietto. Il controllore a questo punto si era reso conto di due cose. Innanzitutto, il ragazzo non era così giovane come gli era sembrato in un primo momento e doveva essere all’incirca sui trentacinque. Inoltre, il portafogli da cui aveva tirato fuori il biglietto era uno di quelli col distintivo delle forze dell’ordine.
Il controllore non era certo (mal) pagato per meravigliarsi, ma non poté impedirsi di lanciare una seconda occhiata al giovanotto gotico. Era rannicchiato nel suo sedile come se avesse freddo. Questo almeno era normale, dato che, nonostante fossero i primi di giugno, nei vagoni l’aria condizionata era già accesa al massimo. Si stringeva nella maglietta nera a maniche lunghe di qualche improbabile gruppo musicale, il che era già più insolito. O, almeno, questa era l’impressione. Magari era il logo della nuova squadra di nuoto dei carabinieri, che cosa ne sapeva lui?
Il controllore scrollò le spalle, punzonò il biglietto e passò oltre, iniziando a cercare con lo sguardo le insegnanti che accompagnavano la scolaresca. I ragazzini, apparentemente sui tredici-quattordici anni, stavano gridando come gli indiani durante la carica di Little Bighorn. Che cosa ci facessero in gita all’inizio di giugno era un mistero. Le insegnanti, probabilmente, si erano rintanate in un altro vagone. C’erano ragazzini dappertutto e i normali viaggiatori erano scappati da un pezzo.
L’Intercity sferragliava nella campagna lombarda, attraversando risaie allagate e campi coltivati. L’orizzonte era piatto come il fondo di un tegame e velato da una sottile foschia. Era l’umidità di giugno, un clima perfino salutare rispetto a quello che sarebbe diventato ad agosto.
Il controllore si fece largo con espressione stoica tra i ragazzini urlanti. Era troppo vecchio per quel lavoro, pensò per la millesima volta.
Finalmente, proprio nell’ultimo scompartimento, individuò le due insegnanti sulla cinquantina che accompagnavano la scolaresca.
Come previsto, si erano chiuse dentro.
Il controllore sospirò. Per fortuna a Milano mancava solo mezz’ora.
*
Il ragazzo gotico si guardò attorno per qualche minuto, cercando di ricordarsi che cosa cavolo ci faceva nello stesso vagone di un esercito di ultrà minorenni. Quando, finalmente, se lo ricordò, fece una smorfia. L’esercito di ultrà minorenni iniziava a sembrargli quasi gradevole.
Quasi.
Si alzò, si stiracchiò e recuperò il borsone nero che aveva incastrato nel portapacchi.
Col borsone in spalla, caracollò verso il bagno.
Il primo era guasto, il secondo era chiuso. Il terzo aveva un suggestivo odore di fumo e urina stantia, ma sembrava utilizzabile.
Sulla parete di plastica, accanto al lavandino, qualcuno aveva scritto, con un pennarello nero: ‘Il clima cambia e l’umano si estingue. Arrestati, police man. Rubavamo salami’.
Mentre pisciava, il ragazzo gotico lo rilesse tre volte. Non aveva senso, tranne per quella parte dell’arrestati, police man. Quella un senso ce l’aveva eccome, solo che, se era un avvertimento cosmico, arrivava troppo tardi.
Ormai il treno era quasi a Milano.
Il commissario capo Ermanno Sensi si sciacquò la faccia con l’acqua puzzolente del rubinetto e si tirò indietro una ciocca di capelli.
Arrestarsi, pensò.
Ormai era un po’ troppo tardi.

20 commenti:

-harlock- ha detto...

la chiusura - che poi sarebbe l'apertura - è un piccolo masterpiece.
invitante.

Susanna Raule ha detto...

Grazie!

Andrea ha detto...

Appena finito di leggere! Complimenti, la seconda avventura del commissario Sensi è ottima! E l'ho pure preferita alla prima! L'unica critica che faccio, ma solo perchè sono spezzino, è che mi sarebbe piaciuto vedere qualche scorcio di più della nostra città!:p
Spero di leggere presto una nuovo capitolo della storia di Sensi!
Andrea

Susanna Raule ha detto...

Grazie, Andrea!
In questo periodo Sensi è un po' "esterofilo", ma non temere, presto tornerà a casa!

Anonimo ha detto...

un altro libro di luoghi comuni e che la musica rock è stata creata dal Diavolo? e poi 666... No, grazie.

Susanna Raule ha detto...

Mi stai prendendo in giro, spero, anonimo caro.
Certo che furbo non lo sembri.

Paolo Hoop ha detto...

Brava! Ho appena finito "L'ombra del commissario Sensi"...e credo che oggi stesso compreró il tuo secondo lavoro.
Brava! Letto tutto d'un fiato, appassionante, a tratti spiritoso, con personaggi veri, situazioni complicate ma non impossibili...e lui è un mito, il suo modo di esprimersi e le sue debolezze insieme, comunque, alla sua onesta determinazione.
E poi c'è Spezia (non La Spezia!!!), descritta in modo autentico, mentre leggi ti sembra di passeggiare nei posti visti mille volte, entri dentro alla storia...senti il profumo del mare, l'umidità sul collo, leggi le scritte sui muri...
Ti senti a casa insomma...
Brava!!!
Grazie

Susanna Raule ha detto...

Grazie a te!

Zemel ha detto...

Libro ben scritto, ma sulla parte "satanica" ci sarebbe parecchio da ridire. Da dove ti sei "documentata"? Scusa ma non va proprio.

Susanna Raule ha detto...

Innanzi tutto, grazie!
Mi sono documentata più di quanto avrei voluto, in realtà, e non solo a livello bibliografico.
Detto questo, è un'opera di narrativa, per cui ho cambiato tutto quello che mi serviva cambiare senza pormi problemi.
Hai presente l'assioma di Kill Bill? Se a uno spettatore dà fastidio la sposa in areo con la katana, vuol dire che i problemi del film sono altri.

Zemel ha detto...

Ok, d'accordo che è un'opera di narrativa quindi si può cambiare quello che si vuole ma comunque secondo me un briciolo di tenuta della strada ci vuole. Così mi fa pensare che tu sul satanismo ti sia documentata solo leggendo articoli di cronaca nera o incontrando dei buffoni che si divertono a giocare ai satanisti, ma niente di più. Secondo me hai scritto un buon libro, ma come ti dicevo la parte satanista è troppo caricaturale per essere attendibile, così sembra proprio solo che i satanisti siano soltanto dei buffoni stile mago Zurlì, dei delinquenti o dei pervertiti. A mio avviso dovresti scavare ancora un pochetto, credo scopriresti che non ci sono solo queste menate.
Dopotutto potrebbe anche farti bene a livello di fama, passeresti per una che si infomra sul serio e non si ferma solo alla superficie o ai buffoni con la maglia di qualche gruppo metal e il pentacolo al collo. Poi vedi tu.

Susanna Raule ha detto...

Con chi dovrei parlare, secondo te?
Ti dico quali sono state le mi fonti finora (libri a parte): satanisti non molto seri né molto temibili della mia zona (nonché buoni amici), alcuni delle Bestie di Satana (prima che venissero arrestati), quelli dell'Unione Satanisti Italiani.

Mi piacerebbe anche sapere quali parti non funzionavano, secondo te.

Zemel ha detto...

Ok allora ho capito perfettamente la situazione, se la tua ricerca si è fermata a quella gente. "freelance", BdS e USI, già detto tutto. Sulle parti del libro non ti sto a correggere perchè non mi metto a sottolineare tipo maestrina cosa va e non va. Se hai la testa e la pazienza di cercare anche altre fonti a quel punto poi lo capisci da te e nel tuo prossimo libro lo metti in pratica.

Susanna Raule ha detto...

Così ti candidi al commento più inutile ever, lo sai, vero?

Peraltro, il libro parla di gente "freelance", come la definisci tu, anche se io definirei le Bestie di Satana in un altro modo, più tipo "assassini".

Zemel ha detto...

Così come vengono definiti, a giusto merito, anche dai satanisti seri, che non praticano orge, sacrifici o atti di delinquenza. satanisti seri che infatti disconoscono e allontanano gli assassini e i criminali. Sarà anche inutile, come commento, ma se serve a mettere in luce che ci sono anche altre realtà, e persone, ben più serie di quelle che mi sembra tu abbia conosciuto finora, ben venga.

Susanna Raule ha detto...

Ah, ok. Right.
Se mi dessero un euro per ogni satanista "serio" che si è messo in contatto con me potrei smettere di lavorare.
Magari chiamiamoli esoteristi, che fa più chic.
E ognuno di loro è pronto a definire "freelance" gli altri, chiaramente.

Ti dirò qual è il mio punto di vista, in merito:
1) Non esiste una cosa come il satanismo "serio". Esistono persone con una loro filosofia di vita più o meno complessa, più o meno interessante. Ai miei occhi valgono tutte uguale. Sono un'appassionata di esseri umani, comunque siano. Sono anche atea. L'esoterismo, come il cristianesimo, non significano niente, per me.
2) La massoneria non mi attira. Grazie, ma fa niente. Per di più, sono anche del sesso sbagliato.
3) Il libro parla di satanisti cialtroni. Solo di quello. E non intende essere una vetrina pubblicitaria per la libertà di culto.

Buona vita, Zernel.

Zemel ha detto...

Chiarissimo il tuo punto di vista, anche se penso tu mi abbia scambiato per altro. Comunque, tanto per rispondere ai tuoi punti:

1)Il satanismo "serio" esiste eccome, logicamente non fa pubblicità sui social network. E tra satanisti ed esoteristi c'è parecchia differenza, al punto che spesso sono parecchio in conflitto tra loro.
2)Sulla massoneria non mi sono pronunciato e non è neanche una forma di satanismo. Se pensavi, come mi sembra di capire, che volessi reclutarti in qualche loggia, sei abbastanza fuori strada.
3)il tuo libro parla, più che di satanisti cialtroni, di cialtroni che si atteggiano a satanisti. Una realtà effettivamente ben presente e attiva, ma comunque non rispecchiante una realtà univoca.
Logicamente non è una vetrina per la libertà di culto, e non vuole esserlo, si capisce chiaramente. Però aiuta a confermare la solita e scontata immagine del satanista cialtrone e delinquente.
Peccato, perchè la storia è comunque interessante e le descrizioni dei luoghi assolutamente superbe. Detto questo, ti saluto come hai fatto tu, con un "buona vita" uguale al tuo.

Anonimo ha detto...

ma sti satanisti seri chi sarebbero? c'è qualche nome o qualche gruppo? che la curiosità mi è venuta...

Susanna Raule ha detto...

Anche a me, ma non mi hanno risposto :)

Frenk ha detto...

Dai, se ne sono aggiunti altri adesso... Il famigerato "The Satanic Temple" ha aperto una filiale qua in Italia. Chi lo sa, magari vogliono piazzare una statua del bafometto in Vaticano!