giovedì 1 ottobre 2009

Clamidia - 12

Sensi, nel frattempo, stava cercando di capire se la sua reticente ospite poteva in qualche modo aiutarlo a capire che cosa le era successo. Se avesse capito che cosa le era successo, rifletteva, probabilmente poi lei se ne sarebbe andata.
“Quindi ieri ti sei svegliata tardi e poi sei uscita di casa,” stava riepilogando.
“Sì,” rispose il fantasma di Hannele.
“Poi hai preso… che cosa, la metro?”
“Sì.”
Sensi sospirò. Ci sarebbero voluti millenni.
“Forse ti sentiresti più a tuo agio se usassi una tavoletta OuiJa?” tentò.
“Che cos’è una tavoletta Uigia?” fece il fantasma.
“Lascia perdere. Hai preso la metro. Dove sei scesa?”
Hannele scosse la testa. “Non ricordo.”
“In centro? Dove scendevi, di solito?” non si lasciò scoraggiare Sensi.
Lei si strinse tristemente nelle spalle.
“Lavori? Studi?” tentò un’altra strada lui.
“Studio. Alla Freie. Veterinaria.”
“Sei andata all’università?”
Hannele fece un cenno negativo.
“Ok, se non sei andata all’università dove potresti essere andata? Ti sei vista con gli amici?”
“Forse…”
“Forse?”
“Forse sono andata al Tiergarten.”
“Al parco, allo zoo?”
Hannele scosse nuovamente la testa.
“Oppure alla stazione? Farebbe molto Cristiane F.”
Il fantasma di Hannele aprì la bocca, la richiuse, e poi sembrò sbiadire dolcemente, finché di lei non restò traccia.
Sensi rimase a fissare per qualche istante l’aria di fronte a sé. Potea essere SIDA, aveva detto Carmel.
Si mordicchiò l’interno di una guancia, irritato con se stesso.
Carmel aveva ragione. Probabilmente non era mai arrivato così vicino a beccarsi l’AIDS. Non c’era un cazzo da ridere.

2 commenti:

Skiribilla ha detto...

sono andata a vedere cos'era quella tavoletta e forse mi hai dato la soluzione per quando devo parlare con certi cantinieri :)

Susanna Raule ha detto...

Skriri, non ho capito... :(
sarà forse che sono appena tornata dalla Polonia e sono molto, molto, molto rincoglionita?