mercoledì 30 settembre 2009

Clamidia - 11

Sensi si era chiuso a chiave dentro il suo ufficio. Questo, rifletteva Mainardi, non era mai un buon segno. Le ipotesi erano due: o era di umore così terribile che aveva deciso di mettere al sicuro gli altri dalla propria presenza (improbabile, il capo era sempre stato per la condivisione dell’infelicità) oppure stava facendo qualcosa di illegale/immorale/turpe. Probabilmente tutti e tre.
Forse guardava filmati porno su internet. Forse guardava filmati porno di minorenni su internet. Forse guardava filmati porno di minorenni su internet facendosi passare per il questore Salvemini.
Mainardi appiccicò l’orecchio alla porta.
Solo perché, se era in corso un crimine, lui, come tutore dell’ordine e della legalità, doveva saperlo.
Il capo stava parlando in inglese.
Stava parlando in inglese da solo o, più probabilmente, stava parlando in inglese al telefono.
Mainardi, che non capiva l’inglese e che aveva dei problemi anche quando doveva decidere se nel verbo avere ci voleva l’acca, rimase per un po’ affascinato ad ascoltare gli strani gargarismi del capo.
Poi, quando dal tono della voce fu certo che non si trattava di una conversazione porno, scollò l’orecchio e tornò nel suo ufficio.
Per fortuna la Riu, con cui divideva la stanza, era stata mandata a parlare con gli zingari del campo rom, un compito di merda se ce n’era uno, quindi poteva dedicarsi tranquillamente a una partitina a Uefa 2009.

2 commenti:

paolo raffaelli ha detto...

certo che l'hai circondato di una bella manica di deficienti... poi ti credo che mi si intristisce! :)

Susanna Raule ha detto...

ma no, ma no.
si intristisce NONOSTANTE la manica di deficienti. :)