giovedì 24 settembre 2009

Clamidia - 1

Sensi era tornato dalle sue vacanze a Berlino con il raffreddore e con la clamidia. Avrebbe potuto predere qualche giorno di malattia, ma l’idea di infettare tutta la questura almeno con il raffreddore gli faceva provare una certa gretta soddisfazione.

Quindi era andato al lavoro a un orario più o meno normale – ossia verso le undici e mezza del mattino – e aveva iniziato la sua opera di untore.

L’ispettrice Riu aveva bussato alla sua porta verso mezzogiorno.

“Al volo!” aveva gridato Sensi, lanciandole uno dei suoi fazzolettini di carta usati, ben appallottolato. Riuscire a contagiare la Riu sarebbe stato un colpaccio. Un raffreddore forte come il suo poteva toglierla di mezzo per una settimana. Se poi fosse riuscito ad attaccarle anche la clamidia – lo scopo era così nobile che avrebbe potuto persino sacrificarsi e infettarla per contatto diretto – probabilmente le settimane sarebbero diventate almeno due.

La Riu si abbassò di scatto, schivando il fazzolettino.

“Mancata. Ora, se potesse dare un’occhiata a questa segnalazione di furto…”

Sensi si soffiò rumorosamente il naso. “Che furto? Mi faccia un riassunto, ispettrice. Si sieda.”

Lei gli lanciò un’occhiata valutativa.

“Solo se promette di non starnutirmi in faccia.”

“Posso sempre provare ad attaccarle la clamidia, scelga lei.”

La Riu lo ignorò e iniziò a sfogliare il proprio taccuino. “Si tratta della gioielleria Donati, di via Fratelli Rosselli. È stata derubata questa notte. I ladri hanno ignorato il sistema d’allarme, hanno rotto la saracinesca e la porta e sono entrati. Poi hanno divelto la cassaforte e sono scomparsi, portandosi via solo gioielli di un certo valore e abbandonando i pezzi minori.”

Sensi la osservò per un attimo.

“Ok, e qual è stato il loro grossolano errore?”

“Veramente per il momento non ne hanno commessi.”

“È bello che ogni tanto vincano anche i buoni. Mi passi quei fogli.” Sensi firmò distrattamente il rapporto e lo restituì all’ispettrice, non prima di averci starnutito sopra. “Propongo che dia a tutta questa faccenda una bassissima priorità.”

“Signore, un crimine contro il patrimonio è sempre un crimine,” obiettò la Riu.

“Come se il nostro primario interesse fosse combattere il crimine. Può andare, ispettrice, a meno che non abbia cambiato idea a proposito della clamidia.”

Dal modo in cui lei sbatté la porta Sensi intuì che non aveva cambiato idea.

5 commenti:

Skiribilla ha detto...

promette benissimo.

bello rileggerti :)

Susanna Raule ha detto...

grazie, Skiri... se non ci fossi tu!

Antar ha detto...

Bentornati.
Aspettavo questo momento da un po'.

Susanna Raule ha detto...

eh, ho avuto un rientro dalle vacanze che non augurerei a nessuno.
il problema è che per me sensi è divertimento.

Susanna Raule ha detto...

vabbe', dai.
stasera sarò buona.