martedì 28 luglio 2009

L'appartamento di sopra - 21

Sensi, ovviamente, aveva dimenticato di aver lasciato la macchina a Chiara. La cercò per un po’ nei dintorni dell’ospedale e stava quasi per chiamare i vigili e protestare in tono risentito per la rimozione quando si ricordò di dover usare i mezzi pubblici.
Prese un autobus senza biglietto e senza sapere con esattezza dove l’avrebbe portato.
Per fortuna l’autobus era il numero 1, che arrivava fino in viale Aldo Ferrari, abbastanza vicino alla casa di Chiara. Per sfortuna era pieno di vecchiette acciaccate, di bambini urlanti e di gente sudata.
Quando salì il controllore Sensi gli mostrò il distintivo. In fondo era un documento buono come un altro per trascrivere i suoi dati sulla multa. Il controllore, inaspettatamente, gli disse che andava bene così.
Sotto casa di Chiara, il commissario notò con piacere, era parcheggiata la sua jeep. Aveva un’ammaccatura nuova sulla fiancata destra, ma non tutto si poteva pretendere.
Specie quando una donna sosteneva di saper guidare benissimo.
Sensi suonò il campanello e salì fino all’appartamento di lei.
“Ehm, ciao, Ermanno, forse ti starai chiedendo che cosa è successo alla tua macchina,” furono le prime parole della donna, ancora sulla porta.
“A dire il vero no. So benissimo che cosa le è successo. C’era un ostacolo dove nessuno avrebbe sospettato che c’era, oppure è successo mentre tu non eri a bordo. Non importa.”
Chiara sembrò stupita.
“Non importa nel senso che non importa se si trattava di un ostacolo invisibile o se è successo mentre io non c’ero, o non importa nel senso che non importa?”
Sensi sorrise. “Non importa nel senso che non importa. Tudini è bravissimo a scrivere le note di riparazione.”
L’altra sorrise a sua volta, decisamente rinfrancata. “Bene. Allora che si fa ora? Spiegazioni?”
Sensi si andò a sedere al tavolo della cucina.
“Perché no? Tanto dobbiamo stare qua e aspettare. Certo, se ci fosse qualcosa da mettere sotto i denti sarebbe meglio. È da ieri sera che non mangio, e nel mio tramezzino c’erano dei cetrioli.”
Chiara aggrottò le sopracciglia.
“Be’, potrei avere delle Speedy Pizza. Nel tostapane sono niente male.”
“È anche uno dei miei piatti preferiti,” disse Sensi. “Mettile su.”
Chiara prese due Speedy Pizza dal freezer e le infilò nel tostapane, un buffo aggeggio a forma di topo.
“Ora mi servirebbe un po’ del tuo sangue,” disse l’altro, come se fosse la cosa più normale del mondo.
“Mio… sangue?”
“Già. Basta un taglietto sulla punta di un dito. Non vorrei doverti ricordare che mi sono gravemente lesionato una mano per proteggerti, ieri.” E dicendo questo mostrò la benda, ormai alquanto sporca, che gli avvolgeva la mano sinistra. “Per non parlare delle leccate dalla tua compagna di reparto.”
Chiara sembrò sul punto di fare resistenza, o quanto meno altre domande, ma alla fine sospirò rassegnata. Allungò la destra verso Sensi.
“Vedi,” disse lui, tirando fuori il temperino e sterilizzandolo alla fiamma dell’accendino, “evocare un demone senza sapere come fare è un gesto davvero sconsiderato. Ho almeno un’ottima ragione per dirlo.”
Prese la mano dell’altra e infilò la punta del temperino nella punta del suo indice.
“Ai!” fece Chiara.
Sensi la portò con sé fino a un muro bianco e iniziò a usare il suo dito per tracciare qualcosa. “Penso che anche Johan fosse di questo parere. Probabilmente è per questo che l’altra sera lui e Paolo hanno litigato. Probabilmente Johan gli stava dicendo quanto fosse stupido evocare un demone senza sapere come fare, anche un demone apparentemente utile come Dantalian. Ma forse gli stava solo dicendo che voleva cambiare la tappezzeria, chi lo sa.”
Il dito di Chiara aveva smesso di sanguinare, e così Sensi piantò la punta del temperino in quello seguente.
“Ai!” fece, di nuovo, lei.
“Poi, certo, Paolo deve aver deciso di procedere ugualmente con l’evocazione, solo che doveva mettere a nanna Johan. E così gli ha dato un narcotico da cavallo, che l’ha spedito nel regno dei sogni per un bel pezzo.” Sensi aveva quasi finito la sua opera d’arte, che somigliava in modo preoccupante al sigillo dell’appartamento di sopra.
“Poi ha versato un po’ del proprio sangue e ha evocato Dantalian. Dantalian, Dantalian, con il tuo nome ti chiamo…” continuò, senza cambiare tono. “…Con il tuo sigillo e con il sangue di una donna…”
Sensi lasciò andare la mano di Chiara e tornò in cucina. Controllò le Speedy Pizza nel tostapane.
“Quasi pronte,” disse. “Il problema è stato che Dantalian è arrivato, e Paolo non aveva pensato di tracciare anche un cerchio. E di spostarsi fuori dal cerchio, ma questo è un errore che avrebbe potuto commettere chiunque. Però almeno al cerchio avrebbe dovuto pensarci.”
Il commissario tirò fuori una pizzetta, guaì per il dolore (era rovente) e la rimise nel tostapane.
“Hai mica un foglio di scottex?”
Chiara si mosse come un automa verso un mobiletto, tirò fuori un rotolo di scottex e ne strappò due fogli. Il commissario tornò a estrarre la pizzetta.
“Ora, se chiami un demone e non vuoi che ti faccia fuori all’istante, un cerchio è davvero utile. Altrimenti,” Sensi diede un morso alla sua pizzetta, “lui fa la cosa più logica che possa fare un demone. Uccide l’unica persona che gli possa dare degli ordini e se ne va libero. Non vuoi la tua pizzetta?”
“Mi è passata la fame,” rispose Chiara.
“Quindi posso mangiarla io?”
“Certo.”
Sensi, soddisfatto, diede un altro morso alla sua Speedy Pizza. “Quindi, ecco, questo è quello che è successo. Io, come uno scemo, pensavo che Dantalian non fosse venuto e che Paolo l’avesse ucciso qualcun altro. Certo, lui aveva camuffato le sue tracce abbastanza bene. Mi sembrava di aver sentito qualcosa nella tua stanza da letto, ma poi ho creduto che fosse solo un po’ di residuo dell’evocazione.”
Sensi appoggiò la pizzetta, quasi finita, sul bancone della cucina.
“Invece…” disse, con lo sguardo fisso su un punto alle spalle di Chiara.
Lei si voltò.

7 commenti:

Skiribilla ha detto...

grande.
mi sono accorta che ero quasi in apnea le ultime venti righe, e al pc non mi succede mai.

oh, Susanna, ti giuro che leggerne un po' ogni giorno non credevo mi piacesse così tanto.

Susanna Raule ha detto...

hey, grazie.
a me piace così tanto scriverne. così siamo contente in due :)

paolo raffaelli ha detto...

Le Speedy PIzzaaaaaaaaa! XD
Pensavo non esistessero più. O forse dovrei tornare single... :)

Susanna Raule ha detto...

cazzo, io non sono sigle e le mangio con una certa frequenza. :)

Antar ha detto...

Quoto Skiribilla.
Pensavo che lette le prime puntate avrei aspettato la fine e scaricato il pdf e invece sono qui che me lo divoro puntata per puntata sperando che non finisca mai [anche se temo che siamo agli sgoccioli, vero?].

Poi, ovviamente il pdf me lo scarico e me lo stampo comunque.

Luca Bonisoli ha detto...

Molto bello!
Mi piace un sacco il modo in cui accosti e mescoli il soprannaturale con il quotidiano (si potrebbero quasi definire "storie di ordinario occultismo"). Bello anche il modo in cui Sensi ha effettivamente compiuto l'invocazione mentre sembrava che stesse solo ricostruendo l'omicidio...
Complimenti!

Susanna Raule ha detto...

grazie giovini.
sì, sta per finire :)