mercoledì 10 giugno 2009

Una linea d'ombra - 6

Mainardi e Tudini si erano gelati le chiappe, ma solo finché non si erano chiusi in un confortevole bar dei dintorni.
Mainardi aveva ribadito che lui non avrebbe avuto problemi a farsi molestare da quella tizia, ma Tudini aveva scosso la testa in modo pessimista e aveva continuato a bere un cappuccino dietro l’altro.
Sensi l’aveva chiamato dopo una ventina di minuti.
“Cambio di programma. Accompagno la Buscetta al pronto soccorso. Voi tornate in questura.”
Tudini aveva annuito. Poi, rendendosi conto che l’altro non poteva vederlo, aveva detto: “Ok, Ermanno. È un caso di…”
“Percosse. Solo percosse. Forse l’aura negativa di Salvemini si è dissipata.”

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