domenica 21 giugno 2009

Una linea d'ombra - 22

I due se n’erano stati a bere Red Bull, mentre gli uomini dello SDAI disinnescavano la bomba. Il comandante di fregata Nunzio si era anche fumato un sigaro, godendosene, o così era sembrato a Sensi, ogni boccata.
Dopo un po’ era arrivato uno degli uomini-Michelin a fare rapporto.
“L’ordigno è stato disinnescato e messo in sicurezza, signore,” disse, facendo il saluto militare.
“Portatelo via,” ordinò Nunzio, continuando a fumare il suo sigaro.
Si voltò verso Sensi: “È piuttosto probabile che fosse mal preparato, sa? La maggior parte di questi bombaroli della domenica sono incapaci di assemblare una bomba al fertilizzante dall’adeguato potere dirompente.”
“Se me l’avesse detto dieci minuti fa sarei stato più contento.”
“Be’, se poi fosse esplosa ci avrei fatto una figura meschina,” ribatté l’altro. “E poi così non ha pensato alla sua epatite per un po’.”
Sensi sbuffò. “Scherzavo, non l’ho presa. La bava dei tossici fa solo schifo al cazzo, non trasmette infezioni. Be’, non quel genere di infezioni, comunque.”
“Lei deve condurre un’esistenza interessante, se mi permette di dirlo.”
“E deve vedere il sabato sera,” rispose Sensi, finendo di svuotare la sua lattina.

2 commenti:

Luca Bonisoli ha detto...

Sensi mi sta sempre più simpatico!
Se ne potrebbe fare addirittura una fiction, ma poi con i direttori di produzione che abbiamo in Italia andrebbe a finire che metterebbero Scamarcio nel ruolo del commissario...
No, ripensandoci è meglio continuare con i racconti... ^__-

Susanna Raule ha detto...

mi hai fatto venire i brividi. davvero.