giovedì 14 maggio 2009

Sette, morto che parla - 34

Lo squartatore che mi aveva fatto andare in bianco con Carmel appoggiò docilmente il coltello a terra e sollevò le mani in aria proprio come gli aveva ordinato Tudini.
Era magro e pallido, con corti capelli scuri e un viso niente-di-speciale.
Avrei avuto voglia di sparargli, ma visto che collaborava mi trattenni. Mainardi si infilò tra me e Tudini e provvide ad ammanettarlo, poi lo scortò fuori.
La Riu e Tudini si affrettarono a inginocchiarsi accanto alle ragazze ancora vive e a liberarle dal nastro adesivo.
Le guardai anch’io e le riconobbi. Si trattava di due punkabbestia che da un po’ di tempo chiedevano l’elemosina in città.
Non appena furono prive di costrizioni le due iniziarono a piangere e a eruttare frasi sconnesse in romanesco.
«Ho freddo…» disse una. «Ci ha buttato dell’acqua addosso!»
Era sconvolta, poveretta.
«Quello si chiama lavarsi,» le spiegai, gentilmente. Era chiaro che non aveva familiarità con la cosa.
La Riu mi guardò male e decretai di lasciar perdere qualsiasi forma di sostegno empatico con le vittime. Mentre le due fortunate superstiti venivano scortate fuori nell’umida luce dell’alba, riportai la mia attenzione su cadavere rattoppato vecchio di qualche mese che l’assassino aveva chiamato Sara.
Mi accucciai davanti a lei, le braccia sulle ginocchia e le mani penzoloni, e la fissai attentamente.
«Ti ho visto che muovevi le palpebre, prima,» le dissi.

FINE

6 commenti:

LilloArzillo ha detto...

Mi è piaciuto molto.

Forse però la visura catastale è un espediente un po' forzato per arrivare al finale, che risulta un po' troppo lineare..

Comunque, e a costo di ripetermi, sei fottutamente brava.

Susanna Raule ha detto...

eh, hai ragione. è che cerco sempre di risparmiare al lettore (e di risparmiarMI) inutili lungaggini. come dire: tanto che ormai il protagonista ha capito che ci dev'essere una casa nel bosco è ovvio che in qualche modo deve venire a sapere anche dov'è l'oggetto fisico, ma in fondo a me lettore (e specialmente a me autore) non interessa.
ma, ripeto, hai ragione. ragionissima.
e grazie per il fottutamente :)

Luca Bonisoli ha detto...

FINE?
DI GIA'?
Cavoli, proprio adesso che il buono e il cattivo si sono appena incontrati...
Beh, complimenti Susanna, sei proprio brava! Adesso aspetto con ansia il seguito con la risposta a tutti gli interrogativi aperti: chi è l'assassino? Cos'è la "cosa" dentro di lui? Che rapporto ha con la "cosa" dentro Sensi? ecc...

...perchè CI SARA' un seguito, vero?

Susanna Raule ha detto...

in un certo Senso... :)

paolo raffaelli ha detto...

Questo, per esempio, lo disegnerei molto volentieri...
:)

Susanna Raule ha detto...

he-he...